L’importanza di bilanciare e controllare termicamente il sistema di iniezione è una fase
importantissima nello sviluppo di un nuovo progetto, che tutti i clienti dovrebbero
sempre considerare, indipendentemente dal tonnellaggio della macchina. Il controllo
della temperatura e lo smaltimento dell’eccesivo surriscaldamento causato dalla fase di
versamento metallo, è possibile solo con l’ausilio di soluzioni adeguate.
Il mercato oggi
propone diversi impianti per ogni applicazione, acqua pressurizzata o olio diatermico, che
in entrambi i casi sono un’ottima soluzione al risultato finale.
Il surriscaldamento è il problema
più diffuso e naturale, data
l’applicazione, generando
deformazioni molto dannose
per il corretto funzionamento
del sistema. Erosioni ed elevate
usure del pistone sono la naturale
conseguenza. Le temperature
in gioco sono molto elevate,
e il nostro obiettivo è quello di
contenerle nei limiti di sicurezza.
Tali deformazioni portano anche
a disallineamenti tra stelo e
contenitore, generando attriti
maggiori nella fase di scorrimento.
Il surriscaldamento che si genera in un contenitore
durante il ciclo di pressocolata, è notevole, e a volte lo
si può notare solamente attraverso una thermo camera,
che evidenzia le zone e relative temperature. In questi
punti, l’acciaio è fortemente sollecitato, perdendo le
caratteristiche meccaniche, e soprattutto perdendo lo
strato di nitrurazione, consentendo alla lega di corrodere
vistosamente.
Controllare e bilanciare la temperatura non è importante solamente per il contenitore, ma migliora decisamente il corretto funzionamento del pistone. Una maggiore cilindricità del foro centrale, diminuisce attriti, consente la minimalizzazione del lubrificante, riducendo quindi le turbolenze interne del metallo, ed altro ancora. Soprattutto la parte stampo del contenitore, è fortemente sollecitato termicamente, dal calore generato dalla materozza in fase di raffreddamento. È il punto più complesso da sviluppare, dal punto di vista dei circuiti. A volte, date le grandi dimensioni del contenitore, serve una centralina dedicata ( un circuito ) per un corretto lavoro.
La sempre più diffusione delle parti strutturali ha portato un gran utilizzo di leghe alluminio molto aggressive in termini di corrosione. Per tali applicazioni è fondamentale poter considerare la soluzione di un inserto intercambiabile per poter sostituire la zona maggiormente usurata. Questo permette di allungare la vita del sistema stesso, e migliorare considerevolmente la durata e performance del pistone ( RPH EVO ). Parlare di struttura, spesso significa contenitori molto lunghi. Obbligatorio quindi un doppio circuito da controllare adeguatamente.
In funzione delle dimensioni del contenitore e dei relativi spessori, si possono considerare diverse soluzioni di circuiti:
- solo posteriore
- integrale
- doppio circuito
la possibilità dell’inserto intercambiabile, è da verificarsi di volta in volta, data la necessità di avere spessori importanti.
Un adeguato utensile viene fornito per poter sostituire (direttamente in macchina) l’inserto usurato con quello nuovo.